C’è un punto in cui l’equitazione, così come l’abbiamo sempre conosciuta, si ferma. E inizia qualcos’altro. Inizia il rispetto. Inizia l’ascolto. Inizia la relazione.
Per secoli il cavallo è stato considerato un mezzo: per muoversi, per lavorare, per competere, per vincere. Un essere da addestrare, da “educare”, da modellare secondo il nostro volere.
Anche oggi, nonostante i passi avanti, questa visione non è del tutto scomparsa.
Il cavallo obbedisce, quindi “funziona”. Il cavallo non protesta, quindi “è educato”. Il cavallo rimane in silenzio, quindi “sta bene”.
Ma il silenzio non è consenso. È spesso rassegnazione. E questo non è più accettabile.
L’equivoco dell’addestramento rapido
In molti contesti si continua a credere che per ottenere collaborazione occorra creare fastidio:
- una pressione leggera o in crescendo
- un rumore che spaventa
- un oggetto che infastidisce
- una frusta “solo per toccare”
Si pensa: “Se gli faccio provare un piccolo disagio, eviterà quel comportamento. “
E funziona… dal punto di vista meccanico.
Ma psicologicamente, emotivamente e spiritualmente, cosa stiamo creando? Un animale che agisce per evitare il disagio, non per condividere la gioia.
Oggi addestriamo i cani con il rinforzo positivo. Premiamo la felicità, non evitiamo il dolore. Perché con i cavalli dovrebbe essere diverso?
Il cavallo non chiede comandi: chiede relazione💗
Chiara Inesia
La verità è semplice e, allo stesso tempo, rivoluzionaria: prima di chiedere qualcosa a un cavallo, occorre conoscerlo.
E questo richiede tempo.
Il cavallo è un animale estremamente sensibile. Legge il corpo umano, percepisce le intenzioni, capta la tensione del nostro respiro, ci legge nel pensiero e sente perfettamente tutte le nostre emozioni.
È un esperto di vibrazioni, molto più di noi.
Eppure noi partiamo subito dalla fine: vogliamo montarli, farli lavorare, portarli dove vogliamo noi.
La relazione viene trascurata, data per scontata, o accelerata con tecniche aggressive “ma non troppo”.
Nel frattempo ignoriamo la sua anima e il suo linguaggio sottile.
Cosa succede quando si smette di “usare” il cavallo
Una vera connessione nasce in momenti apparentemente semplici:
- stare accanto a lui mentre bruca
- respirare insieme
- sedersi nella sua presenza
- offrirgli cibo senza chiedere nulla
- lasciarlo avvicinare quando sente che può
Il cavallo impara così a riconoscere che non siamo predatori. Che non siamo lì per comandare, ma per incontrarlo. Che la nostra energia può essere rifugio, non minaccia.
È questo il primo addestramento possibile: quello del cuore. 💞
La fiducia non si compra, si merita
Un cavallo che si fida accetta molto più di quello che immaginiamo:
- la sella
- la guida
- il lavoro insieme
Ma lo accetta perché vuole collaborare, non perché subisce.
Quella è vera partnership, non addestramento. È un legame vivo, non una reazione condizionata.
E quando un cavallo sceglie di seguirti, non perché deve, ma perché si fida… allora l’equitazione non è più equitazione. È un incontro di anime. ✨
Ed è proprio questo che insegno nella 🌟 Jamila Divina Academy 🌟: percorsi per aiutarti a connetterti in profondità con il tuo animale, non solo attraverso il comportamento visibile, ma anche grazie alla comunicazione intuitiva, telepatica, empatica. 🧘 💫
Attraverso pratiche come la Presenza Gentile, la meditazione, l’ascolto silenzioso e l’Horse Whispering, puoi scoprire cosa sta provando davvero il tuo cavallo, cosa ti sta chiedendo… anche se non può dirtelo a parole.
Perché i cavalli continuano a darci tutto
Nonostante tutto, continuano a fidarsi. Anche quando siamo frettolosi. Anche quando non li ascoltiamo. Anche quando li trattiamo come strumenti.
Sono talmente generosi che persino chi non li conosce può salire in sella e ricevere cooperazione.
Non perché il cavallo è “buono”, ma perché è un essere capace di amore incondizionato.💖
E questo è il suo più grande insegnamento.
È tempo di cambiare
Non abbiamo più scuse. Viviamo in un tempo in cui la sensibilità è una scelta possibile. In cui possiamo guardare gli animali non come proprietà, ma come compagni di vita. In cui possiamo insegnare senza ferire, guidare senza intimidire, comunicare senza dominare.
La domanda non è più:
“Come posso far fare al mio cavallo quello che voglio?” ma…
“Come posso costruire un legame che ci renda felici entrambi?”
Perché la libertà, quando è condivisa, non toglie niente. Amplifica tutto.
Un invito
A chi lavora con i cavalli, a chi li monta, a chi li ama: proviamo a cambiare prospettiva.
Mettiamo da parte la frenesia. Dedichiamo tempo alla relazione prima del risultato. Stiamo con loro. Respiriamo con loro. Ascoltiamo la loro anima.
Da quel silenzio nasce un mondo nuovo. Un mondo in cui il cavallo non è più uno strumento, ma un Maestro con la M maiuscola.
E un compagno. E, forse, anche un po’ la nostra casa. 🥰
Se senti che è il momento di approfondire questa connessione speciale con il tuo cavallo, la 🌟 Jamila Divina Academy 🌟 è qui per te.
Con percorsi dedicati all’ascolto profondo, alla comunicazione intuitiva e al rispetto sacro tra umano e animale. 💖 🐎
Scopri tutti i percorsi e inizia il tuo viaggio: perché non è mai troppo tardi per amare meglio.
E il primo passo… è sempre l’ascolto.
In foto Sir Cedric di Sara Brocchini
